La Grecìa Salentina: già il suo nome evoca qualcosa che ti spinge ad immergerti in questa fetta di territorio per scoprirne i suggestivi paesaggi e riviverne le leggende che si nascondono nei paesi che ne fanno parte. Anche se i giorni che avete a vostra disposizione sono relativamente pochi, SalentoVirtuale.com vi propone un viaggio attraverso le leggende della Grecìa Salentina (o almeno una parte). Cominciamo da Calimera (dista da Lecce circa 15 km). Nella chiesa di S. Vito è custodito il Nemanthol (“un buco circondato di pietra”, unico nell’Europa continentale. Si narra che, fin dai tempi più antichi, questo sia un “passaggio” ambìto da molti per quello che sarebbe in grado di propiziare. Alle donne, infatti, porterebbe la maternità (o la fertilità nel procreare); mentre gli uomini che riuscissero ad oltrepassarlo diventerebbero più “virili” (il Nemanthol gli aumenterebbe di fatto la potenza virile). Quindi non ci sarebbe nulla di male a verificare la leggenda sul posto: in fondo, cosa ci sarebbe da perdere? Tutt’al più si andrebbe a guadagnare… Da Calmiera ci spostiamo a Martano: poco al i fuori dall’abitato (sulla strada per Martignano) si trova la Specchia dei Mori (detta anche specchia del diavolo). Proprio in questo punto, come dice la leggenda, gli dei costrinsero i Mori a dimorare nelle viscere della Terra per aver osato sfidarli. Perciò, una volta sul posto, non fate caso se vi sentite osservati: forse sono proprio i Mori che fanno da guardia al loro territorio che voi state profanando… Ma, in fondo, è solo una leggenda… no? Andiamo oltre, che è meglio. Rechiamoci adesso a Sternatìa, dove esiste una “porta” denominata Porta “Filìa” (o “dell’amicizia”) dalla quale si accede al centro storico e fin qui nulla di strano, direte voi. Ma volete sapere che cosa nasconde questo luogo nella credenza popolare? Ebbene, si racconta che da questa “porta” entrassero gli sposi e vi uscissero i morti: un po’ di disagio nell’oltrepassarla lo proverete, non trovate? Da Sternatìa raggiungiamo Soleto, conosciuto anche come “paese delle streghe”. Ma perché questo appellativo? Dovete sapere che in questo luogo si può ammirare un’imponente Guglia (alta quasi 40 m) che, si dice, sia stata innalzata in una sola notte dalle streghe e da quattro diavoli evocati dal Tafuri, famoso al suo tempo (1492/1584) per la sua saggezza e le sue arti magiche… Molto affascinante questa piccola “porzione” di Grecìa Salentina, che ne dite? E allora venite a trovarci: la leggenda vi aspetta.
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