Caprarica di Lecce aderisce alla Banca della Terra di Puglia, il progetto del Consigliere Regionale Casili
Comunicato stampa di Cristian Casili – Consigliere M5S Regione Puglia
“Un plauso al Comune di Caprarica, una delle prime amministrazioni ad aver dato seguito alla legge regionale a mia prima firma, che prevede l’istituzione della Banca della Terra di Puglia, uno strumento che rivoluzionerà il recupero dei terreni incolti, in questo periodo particolarmente difficile soprattutto a causa della xylella, e l’accesso dei giovani nel settore agricolo”, afferma con soddisfazione Cristian Casili, consigliere regionale del M5s. La legge in questione – che ha trovato esecuzione nella convenzione stipulata l’altro ieri tra il Comune di Caprarica e Coldiretti, – è stata presentata proprio dal consigliere Casili, al fine di favorire l’accesso dei giovani in agricoltura e contrastare l’abbandono di suoli agricoli. “In un periodo di forte abbandono di terreni agricoli, sia pubblici che privati, questa legge ha una importanza fondamentale, che potrà anche dare risposte a un tema cruciale del nostro territorio: dare il via alla rigenerazione agricola post xylella. Infatti, tra i punti cardine della legge – prosegue il consigliere – vi è l’istituzione di un portale online denominato “Banca della Terra di Puglia” che consentirà più agevolmente ai giovani interessati di avviare nuove attività agricole grazie a un elenco di terreni incolti o abbandonati, che saranno così facilmente consultabile. Saranno censiti e recuperati produttivamente migliaia di ettari di terreni pubblici e privati, favorendone l’accesso al loro utilizzo da parte di giovani agricoltori. Lo spirito della legge è proprio quello di creare uno strumento efficace e senza appesantimenti burocratici, che favorisca un insediamento veloce dei giovani che ne facciano richiesta. Dunque, oggi esiste lo strumento giuridico per fronteggiare il problema dell’abbandono. Adesso è importante che seguano la tempestività di Caprarica anche gli altri Comuni salentini, che sono tenuti per legge a effettuare questo tipo di attività tornando a essere le sentinelle del territorio e provvedendo al monitoraggio dei terreni, in modo tale che si dia il via al ricambio generazionale nella gestione dell’agricoltura e al recupero dall’abbandono di larghe porzioni del territorio agricolo”.