Titolo: Gallipoli: Riaperta la chiesa di S. Francesco
Data: 19/09/2005 Fonte: Antonella Margarito - Il Nuovo Quotidiano di Puglia
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Gallipoli: Riaperta la chiesa di S. Francesco

News: L’antico portone in legno e poi quella porta di cristallo quasi a voler preservare una volta per tutte la preziosità che ora rivive in quella chiesa per troppi anni abbandonata. E’ stata solennemente benedetta e riaperta al culto domenica scorsa la chiesa parrocchiale di S. Francesco d’Assisi a conclusione dei restauri avviati grazie al finanziamento erogato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri di Euro 940.000 sui fondi dell’otto per mille e dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) di 150.000 euro. I lavori sono stati diretti dagli Architetti Antonio Novembre e Giuseppe Fiorillo che ne sono stati anche i progettisti, ed eseguiti dalla ditta appaltrice del Geometra Luigi Smerillo di Monteroni. Ha svolto opera di alta sorveglianza l’arch. Antonio Bramato della Soprintendenza di Lecce, mentre a coordinare gli interventi in base a rigorose ricerche storico-artistiche Elio Pindinelli noto studioso locale e profondo conoscitore dei materiali storici ed archivistici della città.
Il restauro ha interessato oltre che la struttura edilizia anche gli stupendi altari in legno numerose tele dipinte gli arredi e gli stucchi. E’ ritornata così agli antichi splendori una delle chiese più amate dai Gallipolini dopo le manomissioni e le alterazioni subite negli anni ’50 ed il degrado che avevano subito negli anni le numerose opere d’arte ivi custodite.
Così è ritornato al sito originario per esempio il dipinto su legno del Pordenone raffigurante S. Francesco d’Assisi ai cui piedi è stata riscoperta l’antica nicchia con il Cristo morto in legno che don Giuseppe Della Cueva castellano di Gallipoli volle erigere con i famosi due ladroni nel Cappellone del Santo sepolcro. "E’ stato possibile", spiega Elio Pindinelli, "ricostituire l’unità figurativa della cappella de Pievesauli con il quadro dell’Assunta del Catalano montato nella coeva cornice “nigra di legno di giuggiolo” con intarsi in stagno ed il Cristo deposto in pietra leccese. Anche l’altare di San Diego è stato restaurato e ricomposto con la ricollocazione della tela del Catalano ed il paliotto in legno dorato ritrovato al di sotto di una mensa posticcia che ne nascondeva la fruizione. Stupendo inoltre il risultato dei lavori di restauro all’altare maggiore e a quello dell’annunziata che hanno ritrovato l’antico splendore. Ammirato anche il restauro dell’organo realizzato nel 1726 dai gallipolini Simone e Pietro Chirker".
I risultati dei restauri saranno illustrati in un libro in fase di realizzazione e presentati al pubblico sembra il prossimo 3 ottobre.



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